Intervista a Danilo Castro – Fotografo ed operatore video professionista

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Arte “informativa” ed uso mirato delle immagini. Scopriamo insieme il pensiero di Danilo Castro, artista e psicologo della fotografia.  

danilo castro

  • Benvenuto su Fotografia & Bellezza. Ci racconti qualcosa in più su di lei… 
“Innanzitutto desidero salutare lei ed i suoi lettori e ringraziarla per questa intervista. Sono nato a Catania nel settembre del 1973 e sin dai primi anni 80 mi sono interessato di fotografia e videoripresa lavorando, spesso gratuitamente, come assistente di importanti e noti fotografi e tele cineoperatori catanesi. La possibilità di poter dipingere avvalendomi di luci ed ombre mi ha sempre entusiasmato, ma anche viaggiare, incontrare nuove culture, le due cose insieme sono servite a plasmare stile e carattere nelle mie immagini. Nei primi anni 90 riesco a fondere insieme lavoro e passione, riuscendo presto a collaborare saltuariamente come video reporter free lance con RAI e Mediaste e abbastanza stabilmente con il top dell’emittenza regionale siciliana, Antenna Sicilia fra le tante. L’attrazione per il reportage e la carta stampata mi portano a pubblicare su diverse riviste e quotidiani, fra i quali La Sicilia. Quindi vive in me una doppia faccia professionale, una legata all’informazione, sono iscritto all’albo dei giornalisti, ed una artistica come ritrattista. Non ho ancora deciso cosa farò da grande”.

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  • Fotografia come mezzo informativo, come messaggio chiaramente dichiarato o lasciato all’interpretazione dell’osservatore. Quale dei due risvolti fotografici appena narrati più le appartiene e le piace trasmettere?
“Quando si tratta di dare un informazione, la fotografia o il video, a mio parere, devono essere sempre chiari ed espliciti, nulla può essere lasciato al caso o all’interpretazione del fruitore. E’ importante che la singola foto o la serie di immagini raccontino fedelmente la realtà dei fatti. l’informazione per immagini, al pari di quella scritta, deve fornire tutti i dettagli a chi è interessato alla notizia”.
  • Immortalare la bellezza e giocare con essa è uno delle prerogative dello strumento fotografico. Qual’è la sua interpretazione di bellezza applicata al soggetto fotografico femminile? In che modo le piace rappresentare ed immortalare la sensualità della donna? 
“Non mi è mai interessato ciò che è troppo esplicito, si abusa troppo spesso del nudo femminile per attrarre la gente verso i propri lavori. ritengo piuttosto che sia più difficile ed entusiasmante ritrovare la sensualità di una donna in piccoli particolari come uno sguardo, un espressione o un atteggiamento. Di solito cerco di instaurare un rapporto, un dialogo, sia prima che durante gli scatti, in modo da cercare di capire la persona che ho davanti e tirar fuori ciò che mi colpisce, ciò che mi attrae. Cerco di suscitare in loro delle reazioni, delle emozioni e a quel punto scatto. Appartengo ad una scuola di pensiero secondo la quale è necessario essere per un buon 90% uno psicologo e solo per il restante 10% un bravo fotografo per ottenere un buon ritratto”.

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  • Fotoreporter di prima linea. Accetterebbe un incarico internazionale per realizzare un documentario in una zona ad alto rischio? 
“Certamente, quando decidi di sposare una professione di questo genere non riesci a porti dei limiti. Con amara ironia posso affermare che non è affatto necessario recarsi in posti lontani o dove ci sono in atto dei conflitti per rischiare la vita, lo si può fare più comodamente anche in Sicilia trattando di determinati argomenti”. 

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  • Camera o fotocamera? Differenze sostanziali nella possibilità d’espressione artistica. 

“Le differenze sono tante, soprattutto a livello di tecnica. Per me il fine ultimo è però quello di raccontare qualcosa agli altri e di suscitare in loro emozioni o riflessioni se poi riesco a trasmettere le stesse che ho avuto io nell’istante che ho visto la scena attraverso la fotocamera o la telecamera, sono anche più contento”.

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  • Ha lavorato per importanti campagne come quella sulla sicurezza stradale, i suoi scatti sono apparsi su riviste di grosso calibro come Vogue. Cos’altro ancora ci riserverà Danilo Castro? Quali sono le sue aspirazioni future?

“Mi sono trovato a fare cose che non avrei mai immaginato perché ho sempre cercato di seguire l’istinto e la passione più che il guadagno, non saprei cosa mi riserva il futuro. L’esperienza di Vogue possono provarla tutti, anche i fotoamatori o gli avventizi della macchina fotografica. La consiglio vivamente, basta iscriversi rapidamente al loro sito e inviare degli scatti, sono molto selettivi, non pubblicano qualunque cosa ma perché non provare? Esser giudicati da persone con una certa competenza è importante per crescere, ma bisogna comunque cercare di avere sempre una propria identità, un proprio stile, ad esempio il mio stile di ritrattista a loro non piace mentre le foto di street che ho inviato sono state pubblicate, non per questo si deve cambiare il proprio stile. Penso che molti di noi, vista la condizione socio-politica del nostro paese, auspichino di poter continuare a lavorare in Italia senza dover per forza scappare via. Ma questo è un discorso più lungo che esula dalla Fotografia”.

 

Vi invitiamo a conoscere meglio Danilo visitando il suo sito personale: http://danilocastrofotografia.blogspot.it/

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